Mario Prosperi (1940-2014)
Nasce a Roma nel 1940. Laureato in lettere classiche nel 1963. Fra i fondatori del Centro Teatrale Universitario di Roma con Proietti, Calendari, Gazzolo, De Bernardinis. Nel ‘63 il suo adattamento dei “Discorsi di Lisia” viene rappresentato al Teatro dei Satiri da Renzo Giovampietro, che, nel ‘65, dirige “Il governo di Verre” tratto, insieme a Prosperi, dalle “Verrine” di Cicerone.
Nel 1968 è fra gli sceneggiatori della produzione televisiva RAI dell’”Odissea” diretta da Franco Rossi e collabora col Teatro Studio di Gerardo Guerrieri. Nel 1969 debutta a Venezia, nel quadro della Biennale, allestito dal Teatro Stabile di Torino, il suo primo originale testo drammatico “Persecuzione e morte di Girolamo Savonarola” interpretato e diretto da Giovampietro. Nel ‘71 scrive “L’inesperienza d’amore”. Sempre nel ‘71 è fra gli sceneggiatori dell’”Eneide” televisiva, diretta da Franco Rossi e, nel ’73, con Amedeo Fago e altri, costituisce l’Associazione Dramma Studio e affitta uno spazio che, restaurato, diventa il Teatro Politecnico, dove, nel ‘74 rappresenta “Il Dottor Fanon psichiatra in Algeria”, tratto da “I dannati della terra”. Nello stesso anno collabora alla sceneggiatura della produzione televisiva de “I Persiani” diretta da Vittorio Cottafavi, con cui collaborerà ancora nel ‘76 per la “Lisistrata”. Nel 1976 inizia la sua collaborazione a “Il Tempo”, che proseguirà fino all’85. Nel 1977 segue a New York un seminario per attori diretto da Michael Kirby alla New York University e, ritornato in patria, esordisce, interpretando con il nipotino Giorgio, il suo testo “Zio Mario”, un’esperienza positiva che ripete col testo “Felicitas”, Premio IDI nel ‘78.
Nel ‘79, per incarico dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, traduce e dirige “La donna di Samo” di Menandro, uno spettacolo replicato con successo e presentato in lingua inglese anche in America e in Giappone. Nel ‘79 compone e rappresenta “Jole Rosa” e, dall’80, scrive e interpreta una serie di testi di diverse tematiche come “Il Presidente”, 1980 e “L’Anticristo”, nell’82 “Nadia e Gaspare”, nell’83 “La figlia di Augusto”, nell’84 “Produzione De Carasis”, Premio IDI. Ancora nell’84 allestisce al Politecnico “Benvenuti in Italia” con la collaborazione di Amedeo Fago. Nel 1985 riduce e rappresenta un dramma tratto dal romanzo “Nadja” di André Breton e, con Antonio Calenda, “Questa sera Amleto”. Nell’86 “La mamma di Nerone”. Nell’87 il suo “Quo vadis?” viene segnalato al Premio Riccione, e nell’89 “Il docente furioso”, replicato più volte e Premio AGIS-Minerva nel ‘91. Nello stesso anno compone e rappresenta “The sons of Agropoli”.
Nel 1992 organizza al Politecnico un Convegno “La drammaturgia del teatro vivente, iniziativa che ripeterà nel ‘94 e nel ‘96.
Intanto, nel ‘93 aveva scritto e interpretato “Mussolini”, Premio Aristofane, un dramma che verrà replicato in varie città e anche all’estero. Nel ‘94 compone “Eloisa e il suo maestro”, definita “fabula romanica”, che viene rappresentata a Terracina e edita poi da Sellerio nel ‘97. Nello stesso anno scrive “Un uomo troppo buono”. Nel 1999 la sua traduzione scenica del “De civitate Dei” di San Agostino “La città di Dio”, che aveva partecipato al Concorso Internazionale di Drammaturgia Religiosa indetto nell’imminenza dell’Anno Santo, viene segnalata e poi da lui rappresentata a Roma.
Nel 2000, nell’ambito del Festival Internazionale dello Spettacolo Medioevale e Rinascimentale, rappresenta ad Anagni il dramma da lui tratto dagli Atti dell’antico Processo celebrato per analizzare lo storico evento de “Lo schiaffo d’Anagni” di cui fu vittima Bonifacio VIII. Nel 2002 interpreta una singolare autobiografia “Biografie non vissute” e nel 2003 compone l’apologo “Corruzione a fin di bene”. In quegli anni ha intrapreso lo studio della lingua araba che gli ispira il dittico sui rapporti con l’Islam “L’Islamico” e “Samarinda”.
Nel 2006 si impegna, ancora una volta, su di un testo lacunoso di Menandro “L’Arbitrato” che traduce e rappresenta a Lipari, Malta e Mallorca. Nel 2007 pubblica una serie di ritratti di personaggi storici illuminati dalla fede religiosa “Alle sorgenti dei fiumi”.
Nel 2008 Prosperi, impossibilitato a sostenere le richieste di affitto esose dei proprietari, è costretto, dopo 34 anni di intensa attività, ad abbandonare il Politecnico. Continua a rappresentare i suoi testi in vari teatri di Roma, interpreta con successo monologhi tratti da opere di filosofi e oratori della classicità.
Nel 2013 esce l’edizione definitiva, arricchita di nuovi ritratti di “Alle sorgenti”. Nel 2014, infine, stampa il suo ultimo testo ispirato alla vicenda di San Francesco che incontrò il sultano d’Egitto a Damietta: “Il cantico del Soldano”. (f. d.)