2009 XXXIII° Convegno di Studi

MINISTERO PER I BENI E LE ATTVITA CULTURALI – DIREZIONE GENERALE DELLO SPETTACOLO DAL VIVO – DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI GLI ISTITUTI CULTURALI E L’EDITORIA

XXXIII Convegno Internazionale

L’EROE SENSIBILE: EVOLUZIONE DEL TEATRO AGIOGRAFICO NEL PRIMO ’600

Roma, 29-31 OTTOBRE 2009

Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale ROMA 2013

 

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

Giovedì, 29 Ottobre 2009 Salone del Teatro S. Genesio, Via Podgora 1

Ore 10.00

Introduzione del prof. FEDERICO D OGLIO, Presidente del Centro Studi

SARA CABIBBO (Università di Roma), L’agiografia posi-tridenti­na e della Controriforma fra centro e periferia: le norme, i modelli, la letteratura, il pubblico dei santi.

ADELISA MALENA (Università di Venezia), Eroine sensibili. Intorno ad alcuni martirologi secenteschi.

MARZIO PIERI (Università di Parma), I Santi all’opera. Barberini, Rospigliosi, Stefano Landi e il Barocco romano.

Ore 16.00

Tavola rotonda Oltre gli stereotipi della letteratura religiosa, con SOFIA GAIANO BOESCH (Università di Roma), ADELISA MALENA e MARZIO PIERI

FEDERICO DOGLIO, “Margherita d’Antiochia”, esemplare sintesi finale del teatro agiografico italiano.

Ore 21.00

Prima rappresentazione di “Margherita d’Antiochia” di ANTONIO QUARETTA. Compagnia Teatro Scientifico di Verona. Regia di GIOVANNA CASERTA (Jana Balkan).

Venerdì, 30 Ottobre 2009

Ore 10.00

Seminario: Giustizia violenta e sadismo di guerra, con SALVO BITONTI – presenta scene da “Storie dei Pellegrini” e GIUSEPPE ROCCA – presenta scene da “Il Bragadino”

Incontro Regista – Docenti e Partecipanti del Convegno

Ore 16.00

BERNADETTE MAJORANA (Università di Bergamo), I sensi e l’attore. Drammaturgia della santità e santità rappresentata.

VALERIA MEROLA (Università di Roma), Il martirio di Agata di Jacopo Cicognini.

CHRISTIAN BIET (Università Paris X), Du type de la martyre à l’apprifondissement politique et émotionnel du personaggi: le cas de Théodore vierge et martyre de Pierre Corneille.

FRANCISCO FLORlT DURAN (Università di Murcia), La protagonista femenina en el teatro hagiogràfico de Francisco de Rojas Zorilla.

Ore 21.00

Replica” Margherita d’Antiochia” di ANTONIO QUARETTA. Compagnia Teatro Scientifico di Verona. Regia di GIOVANNA CASERTA (Jana Balkan).

Sabato, 31 Ottobre 2009

Ore 10.00

GIOVANNI CASOLI (Istituto Superiore Sophia, Loppiano­-Firenze), Amleto, Sigismondo e John Donne: eroi sensibili al sogno.

LUIGI QUATTROCCHI (Università di Roma), Lo stoicismo cri­stiano dell’eroe sconfitto nei drammi di Andreas Gryphius.

GUENDALINA SERAFINELLI (Università di Roma), Il marti­rio di Santa Barbara e la sua rappresentazione.

Conclusione del Convegno

Ore 21.00

Replica “Margherita d’Antiochia” di ANTONIO QUARETTA. Compagnia Teatro Scientifico di Verona. Regia di GIOVANNA CASERTA (Jana Balkan).

 

INTRODUZIONE DI FEDERICO DOGLIO, Presidente del Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale

Chi, fra i presenti aveva partecipato al Convegno dello scorso anno, ricorderà l’amara, disincantata diagnosi da me effettuata sulla condizione culturale del nostro Paese, le de­cennali vicissitudini vissute dal Centro, la precaria situazione economica ci costringe a una paradossale situazione di auto­mecenatismo, forse unica in Italia, e la finale dichiarazione che quello del 2008 sarebbe stato l’ultimo dei nostri incontri.

In realtà ci ritroviamo anche quest’anno all’inizio di un nuovo (il XXXIII) Convegno e al collaudo scenico di un antico e sconosciuto testo religioso, in una condizione ancor più paradossale: la totale mancanza di notizie su una even­tuale sovvenzione del Ministero che ci costringe ad operare a nostro rischio assoluto. E’ la passione per la ricerca e la riscoperta di temi e testi ignorati o trascurati dalla cultura teatrale contemporanea in Italia e all’estero che ci sospinge in questa iniziativa temeraria e forse autolesionistica, ma è anche la stima e l’incoraggiamento che ci vengono dai colleghi più colti e responsabili in Francia come in Spagna. Si pensi che lo scorso 4 aprile, all’Institut National d’Histoire de l’Art in Rue de Vivienne a Parigi, tre diverse università: Paris Ouest­ – Paris 3, Paris 3 Italien, Paris 8, hanno voluto rendere omaggio al creatore del Centro ed all’attività del Centro stesso con una giornata di studio e di proiezioni di alcuni nostri spet­tacoli. La stessa considerazione per il nostro lavoro è dimo­strata da alcuni colleghi spagnoli, in particolare quelli della Facoltà di Filologia di Valencia, che ci pregano di continuare nel comune interesse per il progresso degli studi teatrali eu­ropei. Distacco ed indifferenza invece da parte di molte uni­versità italiane e, duole dirlo, anche da parte di alcuni mem­bri del Comitato Scientifico, da anni assenti, non solo come collaboratori ma persino come partecipanti ai nostri ultimi incontri. D’altronde gli studi sul teatro medioevale, rinasci­mentale e barocco languono nelle nostre Facoltà umanistiche e gli studi che vengono pubblicati da alcuni giovani ricerca­tori restano scritti meritori ma quei testi non vengono mai rappresentati perché le Università hanno da anni rinunziato all’allestimento scenico delle opere studiate, come invece fa­cevano, qualche anno addietro con le iniziative dei CUT.

Da qui deriva la mancanza di un circuito di teatri di im­pegno culturale e l’impossibilità per gli spettacoli riscoperti e riproposti dal Centro di essere rappresentati in quelli che dovrebbero essere gli ambienti più idonei.

Inutili le geremiadi, la situazione di degrado è evidente e il prevalere delle “artistiche” evasive, quando non degene­rate, domina la scena.

È evidente il nostro coraggio, date le condizioni ben note, o la nostra incoscienza, nel proporre temi raffinati e mai sino ad ora frequentati, come “L’eroe sensibile” e un’opera ignorata da­gli storici del teatro, opera di un misterioso autore scomparso.

Il tema, come altri del nostro trenta cinquennale percorso (tutti sapete che il Centro nacque a Viterbo nel 1975) è appar­so sorprendente, come l’opera scelta per illustrarlo ed arduo anche agli studiosi coinvolti nella ricerca di testimonianze probanti su questa inedita “sensibilità” espressa da autori cre­denti in opere di autentica ma nuova moralità, resa credibile dai caratteri umanizzati dei protagonisti.

Leggeremo i risultati delle ricerche alla fine del Convegno.

Quanto all’allestimento dello spettacolo di “Margherita d’Antiochia” la mia riconoscenza va a Giovanna Caserta, ani­matrice e guida del Teatro Scientifico di Verona che, anche quest’anno, ha accolto l’invito a dar vita scenica ad un testo di dimensioni imponenti, farcito di cultura biblica e di remi­niscenze classiche, statico e ricco d’indugi riflessivi che rallen­tano il giuoco sul palcoscenico ma animato dalla straordina­ria vita interiore e sentimentale dei suoi protagonisti che ella e i suoi familiari e collaboratori hanno reso credibili ed a noi affini, dopo secoli d’oblio.

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