1991 XV° Convegno di Studi

 MINISTERO BENI CULTURALI E AMBIENTALI – UFFICIO CENTRALE PER I BENI LIBRARI E GLI ISTITUTI CULTURALI & MINISTERO TURISMO E SPETTACOLO

SVILUPPI DELLA DRAMMATURGIA PASTORALE NELL’EUROPA DEL CINQUE-SEICENTO

ROMA 23-26 MAGGIO 1991

CENTRO STUDI SUL TEATRO MEDIOEVALE E RINASCIMENTALE

 PROGRAMMA

GIOVEDÌ 23 MAGGIO

Ore 10.00

Inaugurazione del Convegno

Saluto di RENZO GIACCHIERI, Presidente dell’Ente Teatrale Italiano

Introduzione ai lavori di FEDERICO DOGLIO, Presidente dei Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale

UMBERTO ALBINI, Il dramma satiresco greco.

Ore 16.00

Ripresa dei lavori

RICCARDO BRUSCAGLI, Ancora sulle pastorali ferraresi del ‘500: La parte del Lollio.

ADRIANO CAVICCHI, Documenti sullo spazio scenico nelle pastorali estensi.

Discussione

Ore 18.30

Proiezione della «Fabula d’Orfeo» del Poliziano.

VENERDÌ 24 MAGGIO

Ore 9.30

Prosecuzione dei lavori

MARZIANO GUGLIELMINETTI, Un teatro del piacere o dell’onore?

FRANCESCO LUISI, Note sul contributo musicale alla drammaturgia pastorale avanti il melodramma.

Discussione

Ore 16.00

Ripresa dei lavori

GIOVANNI CALENDOLI, Significato della Pastoral di Ruzante.

ORAZIO COSTA GIOVANGIGLI, Per una lettura dell’Aminta.

Discussione

Ore 21.00

Teatro Manzoni: «Aminta» di T. Tasso allestita dall’Associazione Culturale Lunaria, regia di Daniela Ardini.

SABATO 25 MAGGIO

Ore 9.30

Prosecuzione dei lavori

LOIS POTTER, Pastoral Drama in England and Its Political Implications.

Tavola rotonda su «Aminta» con la partecipazione della regista e degli attori.

Ore 16.00

Ripresa dei lavori

GIOVANNI ROMEI, La favola pastorale e la Commedia dell’Arte.

FRANCO CARMELO GRECO, La pastorale a Napoli o ‘600: le scene delle metamorfosi.

Discussione

Ore 21.00

Teatro Manzoni: «Aminta» di T. Tasso allestita dall’Associazione Culturale Lunaria, regia di Daniela Ardini.

DOMENICA 26 MAGGIO

Ore 10.30

Bagnaia, Villa Lante – Sala Conferenze del Casino di Caccia

Prosecuzione dei lavori

Saluto di Giuseppe Fioroni, Sindaco del Comune di Viterbo e di Claudio Casagrande, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo

DANIELA DELLA VALLE, Tasso, Guarini e la pastorale francese nel XVII secolo.

IRENE MAMCZARZ, Tirsi e Dafne, un dramma pastorale inedito (1645) e i teatri provvisori di «verzura».

Discussione e conclusione dei lavori

 

Presentazione del Prof. Doglio

Quindici anni di attività contrassegnati da ricerche su testi noti solo agli specialisti e convegni internazionali che hanno promosso allestimenti di spettacoli provocatori (per la loro inattuale fedeltà alla parola poetica degli autori, per la diligente collocazione io ambienti scenici coevi ai testi, per i modi interpretativi, i costumi e le musiche d’epoca), hanno prodotto risultati tangibili come i quindici volumi degli atti, comprendenti le relazioni tenute nei convegni da studiosi di diverse nazioni, e come i filmati degli spettacoli realizzati ogni anno da compagnie professionistiche e che ormai costituiscono una cineteca unica in Europa.

L’itinerario della nostra ricerca e delle nostre proposte operative, attraverso i secoli che vanno dal IX al XVI, è stato particolarmente dinamico. All’inizio ci siamo proposti di illustrare i temi delle origini, religiose e profane, nel teatro medioevale, poi quelli inquietanti del pre-umanesimo tragico e comico; in seguito, ricerche e sperimentazioni hanno assunto un movimento pendolare. Così ci siamo inoltrati nel Trecento per ritornare poi all’Alto Medioevo, abbiamo seguito gli sviluppi del teatro religioso in volgare per passare a commentare e illustrare farse del primo Cinquecento settentrionale e meridionale, in questo percorso che, nelle sue diverse tappe, ha recuperato temi e linguaggi di forme drammatiche da troppi secoli dimenticati dai professionisti del nostro teatro, ci eravamo soffermati, nel 1984, a studiare le “Origini del dramma pastorale in Europa” ed avevamo fatto allestire la rappresentazione della celebre (ma da secoli mai rappresentata) “Fabula d’Orfeo” del Poliziano.

Il convegno aveva evocato i legami significativi fra la tradizione classica greco – latina e la cultura umanistica del poeta autore della “Fabula”, il rilievo della creazione musicale e scenografica rinascimentale nella festa di corte, e il contributo sostanziale offerto dai primi esempi di “pastorali” italiane alla costituzione del nuovo “genere” drammatico nei principali paesi europei. Dopo sei anni, e dopo aver percorso altre zone della vita drammatica italiana ed europea fra Medioevo e Rinascimento, intendiamo completare il quadro offrendo, agli ascoltatori di oggi e lettori di domani, il panorama complessivo dei risultati conseguiti dagli autori italiani e da quelli dei maggiori paesi d’Europa creando opere pastorali o ad esse ispirate nel corso del Cinque-Seicento.

Come ogni anno le relazioni degli specialisti si intrecceranno in un giuoco di richiami e rimandi interdisciplinari, in cui convivranno efficacemente la lettura drammatica (delle principali lingue europee insieme ad alcuni esempi dialettali nostrani), la vita del teatro teatrale (dalla tradizione della corte a quella della piazza, invasa dai comici dell‘”improvvisa”), la musica di scena, gli allestimenti e gli spazi nelle rappresentazioni (dalle sale ai “teatri di verzura”), mentre gli attori daranno nuova vita all‘”Aminta” – splendida invenzione drammatica del Tasso ventinovenne, un testo che, in questi ultimi decenni, è stato talvolta messo in scena ma, solo eccezionalmente, ha potuto mostrare al pubblico la sua prorompente vitalità a tratti velata da un’intensa presaga malinconia.

Al Teatro Manzoni verrà rappresentata “Aminta” di T. Tasso, allestita dall’Associazione Culturale Lunaria, regia di Daniela Ardini.

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