2007 XXXI° Convegno di Studi

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI – DIREZIONE GENERALE DELLO SPETTACOLO DAL VIVO – DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI GLI ISTITUTI CULTURALI E L’EDITORIA

XXXI Convegno Internazionale

UMOR NERO ASTUZIA E SARCASMO NEI TESTI COMICI POPOLARESCHI DELL’EUROPA TARDOMEDIOEVALE

Roma, 2-5 ottobre 2007

CENTRO STUDI SUL TEATRO MEDIOEVALE E RINASCIMENTALE

PROGRAMMA

Martedì 2 ottobre

Ore 16.00

Introduzione del prof. FEDERICO DOGLIO, Presidente del Centro Studi

ENRICO MALTESE (Università di Torino), Humour; parodia e aggressione nella satira bizantina degli ultimi secoli.

OLIMPIO MUSSO (Università di Firenze), Astuzia e sarcasmo nel teatro popolare latino: mimo, citarodia, atellana, pantomimo (con proiezione del pantomima Alcestis IV sec. a.C.).

Stage: Una luce fredda sulla plebe

MASSIMO OLDONI (Università di Roma – La Sapienza), Poveracci o malfattori.

NINO BORSELLINO (Università di Roma – La Sapienza), Realismo o parodia?

Ore 18.00 Teatro S. Genesio (via Podgora, l)

“Farse coniugali”. Regia di BRUNO CRUCITTI.

Ore 21.30 Teatro S. Genesio (via Podgora, l)

“Farse coniugali”. Regia di BRUNO CRUCITTI

Mercoledì 3 ottobre

Ore 10.00

Presiede NINO BORSELLINO (Università di Roma – La Sapienza)

MARTYNA URBANIAK (Università di Varsavia), Motti e facezie del poviano Arlotto.

MARA NERBANO (Università di Cassino), Laudi macabre, da Iacopone ai disciplinati umbro-marchigiani.

Incontro con BRUNO CRUCITTI e gli attori delle “Farse coniugali”.

Ore 15.30

CARLA VIVARELLI (Università di Firenze), La dimensione “teatrale” nella polifonia del Trecento: la “messa in scena” sonora del testo poetico (con audizioni).

JELLE KOOPMANS (Università di Amsterdam), Une farce peut en cacher une autre: violence, cruauté et humour dans la farce parisienne (1490-1520).

Ore 18.00 Teatro Politecnico (Via Tiepolo, 13/A)

“Farsa di Maître Pathelin”. Regia di MARIO PROSPERI.

Ore 21.30 Teatro Politecnico (Via Tiepolo, 13/A)

“Farsa di Maître Pathelin”. Regia di MARIO PROSPERI.

Giovedì 4 ottobre

Ore 10.00

Presiede MARIE MADELEINE FRAGONARD (Université de Paris III)

BERNARD FAIVRE (Université de Paris X), La Farce et la mort.

Incontro con MARIO PROSPERI e gli attori della “Farsa di Maître Pathelin”.

Ore 15.30

BRUNO TOSCANO (Università di Roma 3), Umor nero nel tardo gotico (con diapositive).

ROBERTA MULLINI (Università di Urbino), Il comico sulla scena inglese del tardo Medio Evo.

Ore 18.00 Teatro S. Genesio (via Podgora, l)

“L’Arca di Noé” e “Mack, il ladro di pecore”. Regia di BRUNO CRUCITTI.

Ore 21.30 Teatro S. Genesio (via Podgora, l)

“L’Arca di Noé” e “Mack, il ladro di pecore”. Regia di BRUNO CRUCITTI.

Venerdì 5 ottobre

Ore 10.00

Presiede JOSEP LLUIS SIRERA TURÓ (Universitat de Valencia)

Seminario: Farse del Nord e del Sud d’Italia

MASSIMO SCAGLIONE, “Farsa del Brach e del milaneiso innamorato in Ast” di G.G. Alione (con proiezione).

GIUSEPPE ROCCA, “Farza de la maestra” di V. Braca (con proiezione).

Incontro con BRUNO CRUCITTI e gli attori de “L’Arca di Noé” e “Mack, il ladro di pecore”.

Ore 15.30

JOSÈ LUIS CANET (Universitat de Valencia), Astucia y sarcasmo en los inicios del teatro español.

Incontro con PEP SANCHIS e gli attori di “Per Sant Lluc” coordina IRENE ROMERA PINTOR (Universitat de Valencia)

FEDERICO DOGLIO, Una riflessione per concludere.

Ore 18.00 Teatro Politecnico (Via Tiepolo, 13/A)

“Per Sant Lluc”. Regia di PEP SANCHIS.

Ore 21.30 Teatro Politecnico (Via Tiepolo, 13/A)

“Per Sant Lluc”. Regia di PEP SANCHIS.

 

Introduzione di FEDERICO DOGLIO, Presidente del Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale

Ormai questo annuale Convegno costituisce un appuntamento parti­colare, quasi un rifugio, per pochi studiosi italiani e stranieri cui do il ben­venuto. Creato dal nostro Centro Studi più di trent’anni fa ed ispirato all’utopia di ricreare per il pubblico d’oggi le forme teatrali del Medioevo e del Rinascimento, con il passare degli anni, ed in particolare in questi ultimissimi anni, si è trasformato involontariamente, nella dominante espansione della cosiddetta “cultura di massa”, in un minuscolo fenome­no elitario.

Consapevole di questa crisi persistente, avevo deciso di concludere lo scorso anno, giunto all’insperato traguardo dei trenta convegni realizzati, il nostro viaggio artistico e culturale di esplorazione nel grande repertorio della drammaturgia del passato. Le insistenze di alcuni colle­ghi ed amici francesi e spagnoli mi hanno indotto a riprendere, anche que­st’anno, la sfida. In realtà le insistenze ad estendere sempre più il panora­ma dell’indagine e delle proposte sceniche all’Europa mi hanno fatto compiere un errore e così ho sopravvalutato le nostre possibilità finanzia­rie ed organizzative. Infatti, al di là della consueta complessità logistica che comporta la struttura di un convegno internazionale, ci siamo lascia­ti affascinare dall’idea di allestire addirittura quattro spettacoli rappresen­tativi delle forme comiche popolaresche di diversi paesi d’Europa: Italia, Francia, Inghilterra e Spagna (in questo caso ospitando anche una com­pagnia che recita in madrelingua), occupando due teatri in una città come Roma dove i costi sono lievitati notevolmente. Comunque, il tema del

Convegno “Umor nero. Astuzia e sarcasmo nei testi comici popolareschi dell’Europa tardomedioevale” è suggestivo e, grazie al contributo di stu­diosi di diversi paesi, offre un contributo utile al pubblico presente ed ai lettori degli Atti, che raccoglieranno, come sempre, queste relazioni.

Riprendendo le fila di un discorso sul linguaggio comico nella dram­maturgia che, nel corso degli anni, ha recuperato, attraverso i secoli, testi ed esperienze multiformi, il Convegno di quest’anno tenta di illuminare il momento iniziale (XIII-XIV secolo) di quella forma espressiva che appare fin dai primordi della nostra lingua ed in molte parlate dialettali.

Come sempre il Centro ha invitato registi, che hanno realizzato in passato esperienze similari rapportabili al tema del Convegno, si è impe­gnato a far videoregistrare gli spettacoli, a pubblicare i testi rari delle rappresentazioni nella speranza che essi rientrino nel circuito degli inte­ressi culturali delle giovani generazioni. Da quanto dico, capite bene che la nostra utopia ancora perdura!

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