2004 XXVIII° Convegno di Studi

 MINISTERO PER I BENI CULTURALI E LE ATTIVITA’ CULTURALI – DIREZIONE GENERALE DELLO SPETTACOLO DAL VIVO

XXVIII Convegno Internazionale

ROMANZESCHE AVVENTURE DI DONNE PERSEGUITATE NEI DRAMMI FRA ‘4 E ‘500

ROMA 7-10 OTTOBRE 2004

CENTRO STUDI SUL TEATRO MEDIOEVALE E RINASCIMENTALE

 

PROGRAMMA

Giovedì 7 ottobre

Ore 10.00 Salone Parrocchiale, Via S. Saba 19

Introduzione del prof. Federico Doglio Presidente del Centro Studi

WALTER LAPINI (Università di Genova), Persecuzione e rivincita nelle eroine del teatro greco.

MAUIUZIO BETTINI (Università di Pisa), Perché perseguitate Fedra? Da Seneca “alla biologia locale”.

MARIO MARTELLI (Università di Firenze), Romanzesche avventure fra Tre e Quattrocento.

Ore 15.30

ROBERTO BISELLI (Regista, Perugia), Introduzione a Dulcitius e Le tre vergini di Rosvita (con proiezioni).

RAFFAELE MORABITO (Università de L’Aquila), La storia di Griselda (con proiezioni).

YASMINA FOHER-JANSSENS (Università di Ginevra), Reines et impératrices au désert: les figures de femmes persécutées dan les Miracles de Notre Dame par personnages du manuscrit Congé.

Venerdì 8 ottobre

Ore 10.00

GABRIELLA DEL LUNGO (Università eli Firenze), Eroine perseguitate nel tardo medioevo inglese.

MAX SILLER (Università di Innsbruck), La donna perseguitata nella letteratura tedesca medievale e nel dramma tedesco del Cinquecento.

GABRIELLA ZARRI (Università di Bologna), Esuli, martiri, spodestate: forme di persecuzione civile ed ecclesiastica tra il XVe il XVI secolo.

Ore 16.00

GEORGES ULYSSE (Università di Aix-en-Provence), “Vera figliuola son della disgrazia”. Lettura de “La rappresentazione di Stella, un miracolo della Madonna”.

Ore 21.00 Basilica di San Saba (Piazza G.L. Bernini 20)

Prima rappresentazione di Stella. Regia di LUCIANO ALBERTI, Compagnia delle Seggiole.

Sabato 9 ottobre

Ore 10.00

ANGELO RUSCONI (Università di Milano), Tra oralità e scrittura, percorsi musicali in Italia fra il ‘4 e il ‘500 (con audizioni).

VINCENZO DE CAPRIO (Università di Viterbo), Le idee di peripezia e viaggio nella cultura italiana del Rinascimento.

Incontro col regista e gli attori di Stella.

Ore 15.30

ANTONIO STAŰBLE (Università di Losanna), Introduzione a Philogenia di U. Pisani (con proiezione).

MICHELANGELO PICONE (Università di Zurigo), Il motivo della donna perseguitata nell’Orlando Furioso: Angelica e Olimpia.

ALESSANDRO SERPIERI (Università di Firenze), Dalle fanciulle perseguitate shakespeariane alla figura tragica della Duchessa d’Amalfi

Ore 21.00 Basilica di San Saba

Replica di Stella.

Domenica 10 ottobre

Ore 10.00

ANGELA GUIDOTTI (Università di Pisa) Il personaggio della “pellegrina” nel teatro senese degli Accademici Intronati.

TERESA FERRER VALLS (Università di Valencia), Aventuras novelescas en el teatro español de fines del siglo XVI.

MICOL FORTI (Università di Roma), Streghe, martiri e eroine: la persecuzione delle donne nell’arte italiana fra Quattro e Cinquecento (con proiezioni).

FEDERICO DOGLIO, Conclusioni e prospettive.

Ore 21.00 Basilica di San Saba

Replica di Stella.

 

Introduzione del Prof. Doglio

XXVIII Convegno. Un’altra tappa di un viaggio ormai quasi trentennale. Viaggio culturale alla ricerca di testi drammatici rappresentativi di forme di vita significative dei secoli medioe­vali e rinascimentali. I temi della vita sociale italiana, che ri­specchiano spesso quelli della contemporanea vita europea, suggeriscono la ricerca dei testi; testi talvolta studiati nell’ambi­to filologico-storico universitario ma da secoli assenti dalle no­stre scene. L’impegno del Centro Studi è quello di riproporli al­le nuove generazioni nel contesto culturale di un Convegno scientifico.

Ma in questi stessi anni il Centro ha compiuto altri viaggi, spesso involontari, che hanno ricordato agli animatori del Cen­tro le esperienze antiche dei clerici vagantes. Dapprima accolti in una città da persone incuriosite dal progetto di resuscitare il teatro antico italiano; curiosità e interesse, mano a mano che passavano gli anni, poi un mutamento di amministrazioni sov­venzionatrici che improvvisamente sembravano avvedersi che l’attività del Centro, pur prestigiosa sul piano culturale e turisti­co, “non portava voti”. Questo è accaduto a Viterbo, dove il progetto era stato accolto e condiviso nel 1975, poi, dopo 10 anni di attività multiforme (corsi di aggiornamento per inse­gnanti, laboratori per giovani aspiranti attori, convegni, spettacoli, attività editoriale) il cambiamento politico, la volontà di strumentalizzare le iniziative culturali, il nostro rifiuto, il distac­co e il ritorno a casa, cioè a Roma, dove viviamo e operiamo.

A Roma abbiamo continuato l’impresa, con l’aiuto delle sovvenzioni ministeriali, modeste ma sufficienti per un’associa­zione senza fini di lucro, con risultati anche qui significativi e molto interesse da parte delle persone colte e dei giovani, anche se, nonostante l’appoggio della stampa e dei media audiovisivi, la nostra presenza era assai precaria nella moltitudine di iniziative culturali ed artistiche della città. Comunque abbiamo lavorato qui per 10 anni. Poi, un invito inatteso giunto da Ana­gni da un assessore alla cultura entusiasta del nostro progetto e ancora una volta, curiosità, interesse, successo di pubblico, creazione di inedite iniziative, come la nascita del I Festival del Teatro Medioevale e Rinascimentale europeo, altri sei anni po­sitivi nel contesto architettonico di una città medioevale. Infine, il solito mutamento politico, altri criteri, altra politica culturale e l’inatteso congedo.

Dal 2001 siamo ritornati a Roma, dove resteremo certo fino alla fine che prevedo ormai prossima, nella sempre più preca­ria situazione delle istituzioni culturali e dello spettacolo.

Quando, lo scorso anno, ho concepito l’idea di programmare un convegno su le donne perseguitate, la situazione in­ternazionale non ci sembrava tragica ed angosciosa co me oggi.

Pertanto un’indagine storico-critica sulla condizione fem­minile europea, osservata fra la fine del ‘4 e il ‘500, e documen­tata da fonti storiche, letterarie, artistiche e drammaturgiche, appariva piuttosto stimolante per gli studiosi e per il pubblico.

Nella stessa temperie culturale sembrava compatibile la scelta di un testo, noto solo agli studiosi ma assente da secoli sulle nostre scene, tratto da quel ricchissimo fondo teatrale del­la Nazionale di Firenze, che raccoglie più di un centinaio delle cosiddette “sacre rappresentazioni”. L’opera intitolata Stella, agli intenditori apparirà come la sorella minore della più nota Uliva, rappresentata da Copeau nel ’33 a Firenze e qualche an­no fa allestita all’Argentina. Qualcuno, scarsamente informato circa gli scopi culturali del nostro Centro Studi, potrebbe obiet­tare che sia il tema del Convegno, sia il testo scelto sono inade­guati a rendere un’immagine credibile e della condizione fem­minile in un mondo straziato da eventi terribili. Certamente l’o­biettivo del nostro lavoro è invitare un gruppo di studiosi di va­rie nazioni e competenze a illustrare con relazioni (che verran­no tempestivamente pubblicate fra pochi mesi) un tema di inte­resse sociale e culturale che attiene a una certa fase della storia europea, in questo caso la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500. Così i relatori di quest’anno porteranno contributi sulla figura della donna nella letteratura greca (Lapini), latina (Bettini), medioe­vale (Biselli), italiana (Martelli e Morabito) , della drammaturgia francese (Foher-Janssens), umanistica (Staüble), cui seguiranno le esemplificazioni tratte dalla letteratura tedesca (Siller), dalla storia sociale ed ecclesiastica (Zarri), dalla storia della musica (Rusconi), dalle documentazioni sui viaggi avventurosi (De Ca­prio) o dalla grande letteratura epica (Picone), cui si aggiun­gerà il memorabile richiamo delle eroine-vittime shakespearia­ne (Serpieri) e spagnole (Ferrer-Valls), infine, il contributo al te­ma dei testi senesi (Guidotti) e della pittura italiana (Forti).

Su questa ampia e autorevole piattaforma culturale si ap­poggia il testo di Stella, parabola che evoca antiche leggende orali e prende spunto da alcuni testi narrativi trecenteschi. La principessa perseguitata dalla matrigna che ordisce contro di lei tentativi delittuosi, ha una sua trepida e gentile natura che le fa superare terribili e crudeli esperienze grazie alla speranza di es­sere comunque protetta dalla misericordia materna della Ma­donna. Così il dramma si snoda in rapide scene, disegnate con mano sensibile e tuttavia consapevole delle attese del suo pub­blico disponibile a seguire una vicenda dal significato simboli­co.

Per noi Stella verrà rappresentata nello spazio suggestivo della celebre basilica di S. Saba all’Aventino, in un allestimento scenico diretto da Luciano Alberti, il colto musicologo e regista che molti dei presenti ricordano per l’intensa resa della tragedia barocca Tradimento per l’onore di G. A. Cicognini realizzata nel­la Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana nel 2002.

La rappresentazione, inserita nella grandiosa architettura basilicale, secondo una concezione estetica di stilizzazione fi­gurativa che ci ricorda l’eleganza dei vasti affreschi d ‘epoca ma, al tempo stesso, animata dai timbri delle musiche e delle voci di un autentico teatro di poesia, dovrebbe consentire a noi spettatori di oggi, bombardati da inquietanti immagini di vio­lenza globale, di vivere un’ora di condivisa partecipazione a una vicenda simbolica, un’ora di riflessione pacata sull’implaca­bile forza dell’odio nella storia, cui possiamo contrapporre solo (almeno coloro fra noi che hanno il dono della fede) la timida speranza d’essere tutelati dalla misericordia divina.

Stella verrà rappresentata, in S. Saba, le sere del 7 (anteprima riservata ai critici e ai collaboratori), 8, 9, 10 ottobre alle ore 21.00.

Il 12 ottobre il Centro Studi effettuerà una Giornata di Stu­dio sul tema del Convegno all’Auditorio della Fondazione di Piacenza e la sera dello stesso giorno il dramma verrà rappre­sentato nella chiesa dei Gesuiti in Piacenza.

Infine, il Centro Studi ha proposto al Festival di Elche (Spa­gna) la rappresentazione di Stella. Verrà allestita in una chiesa di quella città il 30 ottobre. Questa, dell’offerta di spettacoli ad Elche, è una tradizione che iniziò nel ’97 quando il Centro idea­va il Festival di Anagni, allora gemellato con quello spagnolo.

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